
Nuovo Team Manager Femminile
Siamo lieti di annunciare l’arrivo del nuovo Team Manager della sezione Femminile di U.S. Audace. Un nuovo membro del nostro staff, della nostra grande famiglia che arricchirà la squadra degli allenatori delle nostre ragazze.
Alessandro Marchesi è nato il 18 giugno 1970 e allena squadre femminili da circa 9 anni. È appassionato di sci, calcio, sport in generale, ma soprattutto allenare bambine e ragazze.
Si avvicina al calcio a 5 anni iniziando a giocare nella squadra del suo paese, Cavriago (RE). Gioca fino a quando entra in polizia e può continuare solo a livello amatoriale.
Quando suo figlio decide di giocare a calcio nel Team Crociati di Parma si è avvicinato alle società dilettantistiche di Parma e nel momento in cui hanno avuto bisogno di qualcuno che desse una mano all’allenatore, gli hanno chiesto se avesse piacere di entrare a far parte dello staff tecnico e così è cominciato il suo percorso da allenatore
La carriera da allenatore ha inizio
Prima con una squadra, poi con due, tre e così via, Alessandro comincia a percorrere la carriera da allenatore e i dirigenti riconoscono sempre di più il suo talento e la sua passione, fino ad affidargli la squadra femminile.
Quando non ha più avuto possibilità di continuare in Team Crociati si è spostato a Vicofertile per due anni, dove ha sempre allenato le squadre Under 15 e Under 19 femminile.
Ad un certo punto il Parma Calcio assorbe la sezione femminile di Vicofertile e così inizia ad allenare nel Parma Calcio femminile sempre l’Under 15. Anche qui, continua per due anni.
Dopo un anno di fermo per motivi personali è stato convocato dall’U.S. Audace per condurre la sezione femminile ed ha colto subito l’opportunità.
La passione di allenare le ragazze
Avendo allenato sia maschi che femmine, Alessandro nota un’importante differenza: secondo la sua esperienza, le ragazze hanno più costanza e voglia di imparare rispetto ai ragazzi. Se una ragazza comincia a giocare a calcio è perché ha deciso che è il suo sport e lo fa con passione e convinzione. Vuole giocarlo al meglio che può.
Alessandro da tecnico nota che con le ragazze “devi essere credibile in quello che insegni perché le ragazze sono incuriosite e vogliono sapere il perché di ogni esercizio”.
Da allenatore, questo lo fa sentire più coinvolto e più soddisfatto sia durante gli allenamenti sia durante le partite. “Le donne d’altro canto sono molto testarde e spesso difficili da gestire, ma la sfida è anche questa” dice. La soddisfazione sta anche nel ritrovarsi ragazze che sanno di far parte di un gruppo e di una squadra e lottano per farne parte.
Alessandro tiene ad affermare che “le bambine che iniziano a giocare a calcio devono prima di tutto vivere questo sport, ma come ogni altro, con divertimento: un gioco senza la pressione del risultato”. Sono loro che devono trovare la via per arrivare anche al risultato. Non vanno spinte né condizionate.
L’importanza delle sezioni femminili dilettantistiche
È importante che anche nelle società dilettantistiche ci sia una proposta di calcio femminile affinché le bambine abbiano la possibilità di sviluppare le proprie doti calcistiche senza lo stress della prestazione, come invece avviene se entrano direttamente nelle società professionistiche. In quelle situazioni, c’è il rischio che le ragazze vengano “bruciate”: magari hanno la stoffa e le qualità per diventare professioniste, ma lo stress e la pressione le demotiva e scoraggia. Partendo invece da una base acquisita dalle società dilettantistiche, arrivano al professionismo già preparate sia fisicamente sia mentalmente.
“Nel mondo femminile è sempre la bimbina/ragazza che chiede di giocare a calcio” e quindi sono i genitori ad assecondare questo desiderio, al contrario “nel mondo maschile spesso sono i papà che insistono ma più per loro passione che per quella del figlio”. Questo fa sì che poi i ragazzi mollino dopo poco o vivano il calcio più come imposizione che come piacere, mentre le bambine/ragazze proseguono fino ad arrivare al massimo delle loro possibilità.
“Le società dilettantistiche che decidono di avviare la sezione femminile lo fanno perché ci credono infatti, al contrario del calcio professionistico, non è la FIGC ad imporglielo”.
Uno dei motivi che porta Alessandro ad accettare la proposta dell’Audace è che allo stesso modo crede nei valori del codice etico dell’Audacino. Sposa in pieno queste idee e le metterà in campo in ogni fase del progetto, in campo e fuori dal campo.
Quello che ci colpisce maggiormente di Alessandro è la sua voglia allenare nel calcio femminile in quanto la soddisfazione che ne riceve è maggiore dell’impegno e della fatica che ci mette.
Un grande benvenuto ed in bocca al lupo ad Alessandro da tutti noi dello staff!